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Antibiotici e sole: quali precauzioni usare per evitare reazioni sulla pelle
21 LUG

Antibiotici e sole: quali precauzioni usare per evitare reazioni sulla pelle

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Estate in arrivo: ecco tutto quello che devi sapere su antibiotici e sole

Con l’arrivo del caldo, le occasioni per esporsi al sole si moltiplicano, dalle lunghe giornate in spiaggia, fino agli spostamenti in città.

Può succedere, però, che durante l’estate ci si trovi nel pieno corso di una terapia antibiotica. Qualora accadesse, è importante conoscere che rapporto c’è tra antibiotici e sole e quali sono i possibili rischi per la nostra pelle.

Gli antibiotici, infatti, appartengono a quel gruppo di farmaci “fotosensibilizzanti” che, interagendo con i raggi UV, possono avere effetti collaterali sulla pelle di diversa entità.

La cosa migliore è sempre leggere con attenzione il bugiardino e chiedere consiglio ad un medico o farmacista, ma esistono anche rimedi e misure preventive che è possibile adottare per evitare sgradevoli reazioni sulla pelle dovute dall’interazione tra antibiotici e sole.

Perché alcuni farmaci sono definiti fotosensibilizzanti?

I farmaci fotosensibilizzanti sono quei medicinali che una volta ingeriti (o usati a livello topico come nel caso di creme e pomate) rendono la pelle estremamente sensibile all’azione dei raggi UV, con la conseguente formazione di fotodermatosi, cioè eruzioni cutanee caratterizzate da eritemi, macchie, arrossamenti, ustioni e prurito.

Queste reazioni anomale e esagerate della cute all'esposizione solare possono essere di due tipi:

  1. Fotoallergiche. Nelle reazioni fotoallergiche, i raggi del sole agiscono modificando la struttura del farmaco, il quale viene identificato dal sistema immunitario come un invasore (antigene). Come risposta viene indotta una reazione allergica che si manifesta (24-72 ore dopo l'esposizione al sole), con arrossamento, desquamazione, vesciche e macchie. Tali reazioni hanno un decorso di lunga durata e colpiscono tutta la pelle, anche quella non esposta.
  2. Fototossiche. Nelle reazioni fototossiche, la radiazione solare reagisce con il farmaco producendo direttamente una risposta infiammatoria sulla cute, senza coinvolgere il sistema immunitario. Sono reazioni a rapida insorgenza che si manifestano in maniera simile ad una ustione, con macchie rosse e bolle solo nella zona della pelle esposta al sole. In genere si risolvono spontaneamente una volta che l'assunzione del farmaco viene interrotta.

Quali sono i farmaci fotosensibilizzanti?

Tra i farmaci fotosensibilizzanti più noti, ci sono 4 tipi di antibiotici, ovvero:

  1. i sulfamidici;
  2. i chinolonici;
  3. le penicilline come l’amoxicillina;
  4. le tetracicline.

I principi attivi contenuti in queste categorie di antibiotici reagiscono con la luce solare, stimolando una risposta cutanea simile a un’allergia, con eritemi, macchie, eczemi, vesciche e prurito. Per questo è consigliato non esporsi al sole durante una terapia a base di questi antibiotici, sia orale che ad uso topico.

Oltre agli antibiotici, gli altri farmaci in grado di rendere la cute fotosensibile sono:

  • Antifungini.
  • Antistaminici e creme lenitive per le punture di insetto.
  • Farmaci formulati con acido retinoico, come quelli per trattare l'acne.
  • FANS.
  • Contraccettivi orali.
  • Farmaci per il trattamento del diabete.
  • Sedativi.
  • Antidepressivi.
  • Diuretici.
  • Farmaci per il cuore.
  • Antitumorali.
  • Ipoglicemici.
  • Antibatterici.


Antibiotici e sole: ecco come comportarsi per ridurre i rischi

Per evitare che la pelle diventi fotosensibile, in teoria basterebbe interrompere l’assunzione del farmaco per vedere tutti i sintomi regredire. Questo però è altamente sconsigliato perché che la terapia non avrebbe più effetto e la cura sarebbe vanificata.

La cosa migliore da fare sarebbe interrompere l’esposizione al sole ed evitarla per tutta la durata della terapia antibiotica, per poi riprenderla solo dopo circa 48/72 dalla fine dell’assunzione della terapia stessa.

Se proprio si vuole stare al sole in questi casi, è importante rivolgersi prima al medico di base per prendere ogni contromisura possibile, leggere sempre attentamente il foglietto illustrativo del farmaco, e proteggere la pelle con la crema solare (ad alta protezione) e con abiti e cappelli, oltre a evitare solarium o lampade, dato che gli effetti della luce artificiale sono anche più gravi di quella solare.

Nei casi in cui la reazione è già avvenuta, impacchi, bagni e docce con acqua fresca e farina di avena o camomilla possono aiutare a trovare un po’ di sollievo, così come anche creme lenitive e emollienti a base di aloe vera, burro di karitè, calendula. Nei casi più gravi, invece, è fondamentale rivolgersi al proprio medico.

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