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Puntura di tracina al mare: cosa fare per intervenire in modo tempestivo?
12 MAG

Puntura di tracina al mare: cosa fare per intervenire in modo tempestivo?

scritto da: mg Letto: 1770 Commenti: 0

Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla puntura di tracina, cosa fare e cosa evitare

Tra gli incidenti più frequenti quando si fa il bagno in mare, ci sono le punture di alcune creature mature, particolarmente velenose e urticanti. Tra queste c’è la tracina, detta anche pesce ragno, un animale molto presente nei nostri mari, che con i suoi aculei può causare nell’uomo delle punture molto dolorose.

Non tutti, però, sanno bene come agire in caso di puntura di tracina, cosa fare nell’immediato e come comportarsi nelle ore successive.

Ecco, quindi, qualche suggerimento per agire tempestivamente e quali sono i rimedi più efficaci da mettere in atto.

Che cos’è la tracina e perché la sua puntura è così dolorosa?

Le tracine sono pesci velenosi che vivono soprattutto nelle acque del Mar Mediterraneo, del Mar Nero, dell’Atlantico orientale e del Mare del Nord. Dalle dimensioni piuttosto ridotte e il corpo schiacciato sui lati, si trovano nei fondali sabbiosi o fangosi, solitamente entro i 30 metri di profondità, e tendono ad avvicinarsi alla riva.

La sua peculiarità è quella mimetizzarsi con il fondale, nascondendosi sotto la sabbia, ed è per questo che si fa fatica a vederle e spesso la si calpestano, pungendosi con le spine che hanno sul dorso. Queste spine sono collegate a ghiandole che producono veleni, tra cui la dracotossina, sostanza di origine proteica e termolabile, quindi sensibile alla temperatura. Oltre a questa, sono presenti altre sostanze, come l’istamina e la serotonina, responsabili della sensazione di panico che tende a subentrare subito dopo essere stati punti.

Dal rossore al vomito: ecco quali sono i sintomi della puntura di tracina

La puntura di tracina si manifesta con un piccolo pizzicore, solitamente alle mani o ai piedi, che si intensifica man mano, in maniera proporzionale alla quantità di tossina trasmessa (quindi, in base al numero di aculei che hanno perforato la pelle).

Il dolore è istantaneo e violento e può durare parecchie ore ed estendersi a tutto l’arto. Il punto di inoculazione del veleno diventa subito rosso e gonfio, ma possono presentarsi altri sintomi come:

  • perdita della sensibilità nella zona colpita;
  • formicolii;
  • febbre;
  • nausea e vomito;
  • tremori e sincope.


Anche se raramente, l'organismo potrebbe anche reagire in maniera simile ad una crisi allergica (difficoltà respiratorie, alterazioni della frequenza cardiaca, sudorazione ecc.) e, qualora accadesse, è fondamentale chiamare subito il 118.

Puntura di tracina, cosa fare e quali sono i rimedi da mettere subito in atto

Subito dopo la puntura, la prima cosa da fare è cercare di far fuoriuscire il veleno iniettato, spremendo delicatamente la zona e controllando che non siano rimasti degli aculei.

Dopo aver pulito e disinfettato la ferita, per lenire il dolore, è consigliato di immergere la zona colpita in acqua calda ad almeno 40° C (non importa se dolce o salata) per 30-90 minuti, perché l’alta temperatura inattiva le tossine. Un’alternativa è quella di ricoprire la zona con sabbia molto calda.

Contrariamente a quanti molti pensino, non bisogna mai mettere ghiaccio o acqua fredda sulla zona colpita, perché potrebbe peggiorare i sintomi, né ricorrere ad ammoniaca o aceto.

Successivamente è sempre utile recarsi da un medico in modo che possa valutare se è necessario ricorrere ad una cura farmacologica, con pomate cortisoniche o antibiotiche sulla parte colpita, e una eventuale profilassi antitetanica. Antidolorifici e analgesici, invece, non sembrano essere in grado di calmare questo tipo di dolore.

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