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Travel addiction: quali sono gli effetti del jet lag sul nostro corpo e come ridurli
09 LUG

Travel addiction: quali sono gli effetti del jet lag sul nostro corpo e come ridurli

scritto da: mg Letto: 812 Commenti: 0

“Mal di fuso”? Ecco come ridurre gli effetti jet lag dopo un lungo viaggio

Se per lavoro o per piacere fai spesso viaggi molto lunghi, attraversando diversi fusi orari, di sicuro saprai quanto gli effetti del jet lag possano essere fastidiosi e sgradevoli.

Fortunatamente, però, esistono dei rimedi molto efficaci per affrontare il jet leg e ridurre i suoi sintomi e per accelerare l’adattamento del tuo orologio biologico ai nuovi cicli di luce e buio del paese di destinazione.

Prima di scoprire come affrontare la sindrome da jet lag, vediamo nel dettaglio in cosa consiste, perché insorge e quali sono i sintomi principali.

Che cos’è la sindrome da jet lag e da cosa è causata?

Con sindrome da jet lag (o semplicemente jet leg) si indica uno stato di malessere diffuso che si avverte in seguito ad un lungo viaggio durante il quale si attraversano diversi paralleli e, di conseguenza, diversi fusi orari.

Il jet leg è dunque un disturbo del ritmo circadiano che si verifica quando l'orologio biologico del corpo di chi viaggia perde la sincronia con l'orario ed il ciclo giorno/notte sui quali è solitamente regolato. L’organismo si ritrova così a doversi adattare a nuove alternanze di luce e buio e di cicli di sonno e attività completamente diversi a quelli a cui è abituato.

Gran parte del funzionamento e del benessere umano è però legato proprio ai ritmi sonno-veglia, e nel momento in cui questi vengono alterati e non c’è più sincronia tra i ritmi biologici e gli stimoli esterni, l’organismo va in confusione e in affanno, con un conseguente stato di malessere generale.

Quali sono le conseguenze del jet lag? Ecco tutti i sintomi

L’improvvisa mancanza di sincronia tra orologio biologico e nuovi periodi luce/buio, determina tutta una serie di disturbi più o meno invalidanti, che di solito esordiscono entro 1-2 giorni dalla partenza.

I maggiori sintomi del jet lag sono:

  • fastidio e malessere generale;
  • stanchezza e sonnolenza;
  • mal di testa ed emicrania;
  • disturbi del sonno;
  • inappetenza;
  • nausea e disturbi gastrointestinali;
  • ridotta performance fisiche e mentali;
  • riduzione o alterazione del tono dell'umore, irritabilità e nervosismo.


Quanto dura il jet lag?

La durata della sindrome da jet leg varia in maniera significativa in base ad alcune variabili, tra cui:

  • Età. I soggetti più anziani hanno maggiore difficoltà ad adattarsi al nuovo fuso orario rispetto a soggetti più giovani;
  • Fusi orari attraversati. Maggiore è il numero di fusi orari attraversati, maggiori sono le difficoltà di adattamento.
  • Direzione del volo. È stato dimostrato che spostandosi verso est i soggetti presentano maggiori difficoltà nell’adattarsi ai nuovi ritmi e impiegano un numero superiore di ore per ripristinare i corretti ritmi circadiani rispetto a chi si sposta verso ovest.


In maniera generale, possiamo affermare che in media il jet lag può durare da 2-3 giorni fino ad un massimo di 10, stima che varia a seconda della direzione in cui si è viaggiato:

  1. Da est a ovest: il jet lag può manifestarsi per un numero di giorni pari alla metà dei fusi orari attraversati (se un individuo ha attraversato 12 fusi gli occorreranno 6 giorni per completare la nuova sincronizzazione).
  2. Da ovest a est: l’adattamento al nuovo fuso richiede circa due terzi del numero di fusi orari attraversati (se un individuo ha attraversato 12 fusi, allora gli occorreranno 9 giorni di adattamento).


Ma come comportarsi se la durata del viaggio è inferiore a quella del jet lag? Ecco alcuni utili consigli per accelerare l’adattamento dell’organismo ai nuovi ritmi circardiani.

6 consigli pratici su come limitare gli effetti del jet lag

Per evitare che i giorni interessati dal jet lag coprano la durata totale del viaggio, invece di aspettare che che l'organismo si abitui naturalmente, ci sono alcuni piccoli accorgimenti che è possibile mettere in atto:

  1. Viaggiare di notte. Qualora sia possibile, per ridurre gli effetti del jet leg, è meglio viaggiare di notte, in modo da poter riposare in maniera adeguata e svegliarsi all’atterraggio in un paese in cui è pieno giorno (motivo per cui è consigliabile non dormire troppo prima della partenza, per dormire di più durante il volo).
  2. Adattarsi agli orari dei pasti. È fondamentale sforzarsi di pranzare e cenare seguendo gli orari locali e, qualora si fosse colti dalla fame al di fuori dei pasti, consumare solo uno spuntino in attesa del pasto principale.
  3. Non bere alcol, bevande gassate o eccitanti. Alcuni tipi di bevande diverse possono peggiorare i sintomi da jet lag.
  4. Crearsi una routine. Nei primi giorni con un nuovo fuso orario è importante creare una routine e rispettarla, cercando di regolarizzare l’orario in cui si va a letto la sera, evitando sonnellini diurni e scegliendo una stanza buia e silenziosa.
  5. Fare cene leggere e facilmente digeribili.
  6. Ricorrere ad integratori per il sonno a base di melatonina da assumere ogni sera 30 minuti prima di andare a dormire, durante la permanenza nel nuovo Paese. Altri rimedi naturali molto utili sono la camomilla, la valeriana e la passiflora.


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